Milano, 24 aprile 2017 - 07:52

Turchia, Del Grande è in Italia
«Terribile essere detenuto»

Il reporter italiano è atterrato questa mattina a Bologna. Il responsabile della Farnesina: «Missione compiuta. La migliore vigilia del 25 aprile». La decisione comunicata nella notte dal ministro turco Cavusoglu

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Gabriele Del Grande è libero. Dopo 14 giorni passati in un centro di detenzione in Turchia il documentarista italiano è arrivato a Bologna da Istanbul questa mattina alle 10,15. Ad accoglierlo, oltre ai familiari, il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano mentre il premier Gentiloni ha parlato al telefono con il giovane per dargli il bentornato. «Non ho subito alcun tipo di violenza — ha detto il giornalista -, non ho ancora capito perché sono stato fermato. Essere privati della libertà è terribile ma non mi è stato torto un capello. Ho subito una violenza istituzionale». Alfano, visibilmente soddisfatto, ha dichiarato: «Missione compiuta. Questa è la migliore vigilia della festa della liberazione».

Il pensiero per i colleghi

Le prime parole di Del Grande sono state per i suoi colleghi attualmente nelle carceri turche, circa 130 secondo gli ultimi dati: «Il mio caso è risolto ma non ci dimentichiamo degli altri giornalisti detenuti . Ringrazio la stampa italiana, la società civile, la mia famiglia e le istituzioni che si sono mosse, l’ambasciatore, il ministro degli Esteri e gli avvocati che hanno preso in carico la mia situazione». Un ringraziamento va anche alle autorità turche: «Ringrazio tutti, anche chi a livello turco si è mosso per me, dall’ambasciatore al ministro degli esteri della Turchia. Oggi fortunatamente sono libero». E poi la battuta: «Dove vado ora? Adesso vado a mangiare... Dopo sette giorni di sciopero della fame».

L’annuncio

L’annuncio del rilascio è stato dato questa mattina dal ministro degli Esteri con un tweet: «Gli ho parlato adesso sta tornando in Italia. Ho avuto la gioia di avvisare i suoi familiari. Lo aspettiamo. Questa notte il collega ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu mi ha comunicato la decisione. Lo ringrazio». Il rimpatrio è avvenuto a seguito di una procedura di espulsione decisa dalle autorità turche.

La svolta

La situazione, fino a ieri, sembrava in stallo. Le autorità turche non avevano fornito risposte ufficiali alla Farnesina, ed era stata formalizzata la «detenzione a fini amministrativi» del giornalista italiano, bloccato «per impedire che sconfinasse in Siria», aveva detto la polizia locale e non in possesso delle autorizzazioni necessarie per operare in una zona di guerra. In una telefonata con la moglie Alexandra, il giornalista aveva ieri confermato che avrebbe continuato «lo sciopero della fame, iniziato il 18 aprile, fino al momento della libertà». Alfano ha raccontato con soddisfazione del «lavoro silenzioso fatto in questi giorni» e della svolta arrivata nella notte. «Sono davvero soddisfatto del lavoro che è stato fatto da tutti e del fatto che Gabriele torni ad essere un uomo libero. Tutto bene quello che finisce bene».

Il fermo

Del Grande, 34 anni, era stato fermato in Turchia nella zona di Hatay, al confine con la Siria il 10 aprile mentre stava raccogliendo le testimonianze dei profughi per il suo nuovo libro «Un partigiano mi disse». La regione confina con la provincia siriana di Idlib, dove è avvenuto l’attacco chimico sferrato dagli aerei del regime di Assad, e viene considerata off limits da militari e polizia turca.Dopo qualche giorno passato in una guesthouse nella zona di Hatay, il giornalista è stato poi trasferito in un centro di detenzione a Mugla. Il console italiano Luigi Iannuzzi e l’avvocato di Del Grende Taner Kilic erano riusciti ad incontrarlo soltanto il 21 aprile dopo che, in Italia, si erano susseguite le manifestazioni di protesta per la sua detenzione. Il timore era che il giornalista potesse essere incriminato e incarcerato in attesa di processo, come era successo in febbraio al collega turco-tedesco Deniz Yucel.

Le reazioni

Il primo a congratularsi per la liberazione del giovane è l’ex premier e candidato alla segreteria del Pd Matteo Renzi: «Gioia per la liberazione di Gabriele Del Grande. Un abbraccio a lui e alla famiglia. Bravo a Paolo Gentiloni e al Governo #iostocongabriele» è il suo tweet. «La giornata inizia con una bellissima notizia. Liberato Gabriele Del Grande. @AbuNefeli ti aspettiamo al più presto in Italia» scrive sul social network il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Anche Laura Boldrini rivolge da Twitter il suo «bentornato» a Gabriele Del Grande «finalmente rilasciato». «Libertà di espressione e di informazione da tutelare per tutti in Turchia», aggiunge la presidente della Camera. Il presidente della Commissione Affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, si congratula con Gentiloni: «Il governo italiano e il ministro degli Affari esteri, Angelino Alfano, senza clamore, ma con risolutezza hanno ottenuto la liberazione di Gabriele Del Grande». La Fnsi, per voce del presidente Raffaele Lorusso e del segretario generale Giuseppe Giulietti, ha ribadito la richiesta di liberare gli oltre cento cronisti turchi ancora in carcere. «Anche per loro il 2 maggio saremo in piazza, a Roma, per riaffermare il nostro no al bavaglio turco».

Chi è

Fondatore del blog Fortress Europe, in cui dal 2006 si raccontano storie di rifugiati , Gabriele del Grande da anni è impegnato sul tema delle migrazioni. Nel 2014, insieme ad altri due registi, ha girato il documentario Io sto con la sposa, in cui racconta il viaggio di cinque profughi siriani e palestinesi per raggiungere la Svezia dall’Italia.

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