In Italia ne abbiamo ancora 18mila, ma non è detto che verranno tutte dismesse. Quello delle cabine telefoniche sembra un destino già segnato: inutilizzate da oltre dieci anni, molte sono state rimosse, altre sono state abbandonate e, rimaste esposte all’incuria e al maltempo, oggi appaiono inavvicinabili. Eppure un’idea per riportarle a nuova vita ci sarebbe e viene da un gruppo di cittadini del quartiere Appio Latino di Roma, che ha pensato di farne delle minuscole biblioteche con tanto di scaffali e naturalmente libri. Le chiamano bibliocabine e sono il frutto dell’impegno di alcuni cittadini, uniti dalla passione per la lettura. Pensate per favorire lo scambio culturale ed educare al senso civico, queste cabine sono state pulite e riqualificate e oggi attendono solo il definitivo permesso della Telecom per essere riconvertite a piccole biblioteche di zona e custodire i libri che i cittadini hanno già raccolto e messo da parte.

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“Sono un appassionato di libri, confrontandomi con altre persone mi ha incuriosito la presenza in alcune città di queste cabine adibite a biblioteche di quartiere – ha raccontato a Repubblica Giuseppe Forti, l'ideatore del progetto – Abbiamo iniziato riqualificando una prima cabina e stiamo già raccogliendo volumi di tutti i tipi, dai romanzi ai saggi fino agli articoli per bambini". L’iniziativa ha trovato il sostegno anche di alcuni esercenti, come Simonetta Cervelli, ex bibliotecaria della Società geografica italiana e oggi proprietaria di una storica gelateria del quartiere, adibita anche ad uso libreria con oltre 2000 volumi, catalogati per autore e scaffale. “Vedendo le cabine, ho pensato potessero diventare delle biblioteche stradali. C’è sempre bisogno di cultura, in qualsiasi luogo”.

cabine telefoniche libripinterest
fabioderby//Getty Images
Galateo vuole che chi prende un libro, in cambio ne depositi un altro in cabina per non lasciare mai sguarniti gli scaffali.

Grazie ai social network l’iniziativa si è presto diffusa tra gli abitanti della zona che hanno voluto contribuire portando il loro aiuto insieme a qualche volume. Si tratta di un progetto che per la verità già esiste in diverse città del mondo, ma che in Italia sta prendendo piede solo negli ultimi anni e che rientra nel cosiddetto bookcrossing o passalibro. Un'iniziativa di distribuzione gratuita di libri che ruota intorno all'esistenza di un elenco di volumi, lasciati sulle panchine o alle fermate degli autobus, che vengono identificati da un codice unico messo in rete, attraverso cui è possibile seguire la traversata del libro, e il suo incrociarsi con i lettori. Sui libri di Appio Latino codici non ne esistono, ma galateo vuole che chi prende un libro – uno alla volta –, in cambio ne depositi un altro in cabina per non lasciare mai sguarniti gli scaffali e consentire un continuo ricambio. Non un obbligo, ma una buona pratica che fa bene al quartiere e alla gente che vi abita.

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