Un’intervista fiume quella realizzata da Tucker Carlson, ex conduttore della Fox News, a colloquio per oltre due ore con Vladimir Putin. È la prima che il capo del Cremlino concede a un giornalista statunitense dall’invasione dell’Ucraina nel febbraio del 2022. Annunciata da tre giorni, ieri sera è stata trasmessa su X e sulla piattaforma di Carlson. L’intervista era sottotitolata in inglese. L’ultimo colloquio di Putin con un media statunitense risale all’ottobre del 2021. Fu Hadley Gamble della CNBS a parlare con lui.

Putin: "Non voglio invadere la Polonia, ma lo farei se ci attaccassero"

«L’Occidente si renderà conto che la Russia non può essere sconfitta”, detto il capo del Cremlino che ha dedicato la prima mezz’ora del colloquio a una lezione di storia russa e cercando di spiegare a un esterrefatto (e sin annoiato) Tucker Carlson, i motivi per cui l’Ucraina è – a suo dire – uno Stato artificiale e perché la Russia era minacciata tornando a pigiare il tasto del mancato rispetto della Nato della promessa di non allargarsi a Est. Putin ha detto che l’estensione è avvenuta “non una ma cinque volte”. Ha citato missioni e colloqui diplomatici in cui Washington e i diplomatici occidentali avevano garantito che l’ossatura della sicurezza in Europa non sarebbe cambiata e citato anche un episodio in cui chiese all’allora presidente Clinton se – ipoteticamente – era “possibile per la Russia aderire o meno all’Alleanza”. Clinton non lo escluse, ma la sera poi- ha rivelato Putin – tornò da me e disse che i suoi consiglieri gli avevano detto che non si poteva fare.

Il presidente russo ha detto di “non aver alcun interesse a espandere il conflitto” rifiutando la tesi che i russi stanno cercando di allargarlo a Polonia e Lituania. “L’unico motivo per attaccare la Polonia, è se questa attacca la Russia”, ha spiegato Putin attribuendo queste idee alla propaganda occidentale e all’isteria.

Quindi ha aggiunto due cose: la prima è che nell’aprile del 2022 era tutto pronto per finalizzare la fine delle ostilità con l’Ucraina ma che l’Occidente – e in primo luogo l’allora primo ministro britannico Boris Johnson – ha costretto Kiev a non cedere; quindi, il leader si è chiesto “se non sarebbe meglio negoziare con la Russia, fare un accordo”. “Noi siamo pronti a dialogare”. “Questa mobilitazione senza fine in Ucraina, l’isteria, i problemi interni prima o poi condurranno a un’intesa” ha detto Putin che ha anche ricordato – in un messaggio evidentemente rivolto all’elettorato americano – i soldi che Washington ha speso per armare l’Ucraina, “soldi dei contribuenti che potevano forse servire a qualcos’altro”. “Volete la fine della guerra? E allora smettete di fornire armi all’Ucraina”, ha detto Putin.

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Tucker Carlson l’ha stuzzicato sui rapporti con i leader americani. Putin ha replicato di «non ricordare l’ultima volta in cui ha parlato con Biden», ma ha confermato che mai è avvenuto dallo scoppio del conflitto. Ha però rimarcato in più occasioni, senza entrare nei dettagli, che canali di dialogo ci sono, a livello di servizi e anche diplomatico. L’ultimo colloquio fra Biden e Putin risale a dicembre del 2021.

Il capo del Cremlino ha dichiarato di aver «un buono rapporto con lui, ma non è una questione di leader nelle relazioni fra Usa e Russia, ma di mentalità».

L’elogio l’ha riservato a George W. Bush. «So che negli Stati Uniti veniva dipinto come una specie di ragazzo di campagna che capiva poco, ma non era così. Ha commesso tanti errori riguardo alla Russia ma ha fatto anche pressioni sugli europei e non era peggiore di qualsiasi politico americano o europeo. Capiva quello che stava facendo meglio degli altri».

L’intervista è stata diffusa mentre al Senato Usa si sta discutendo un pacchetto straordinario di aiuti all’Ucraina del valore di 60 miliardi.

L’ultima domanda di Tucker Carlson è stata su Evan Gershkovich, il reporter del Wall Street Journal in carcere da quasi un anno. “Potrebbe fare un buon gesto e consegnarlo a noi”, gli ha suggerito Carlson sottolineando che Gershkovich è un giornalista “non una spia”. Putin non ha fatto una piega e ha detto che un accordo si farà, che è disposto a liberarlo, ma che serve una contropartita. Ha quindi motivato la detenzione di Gershkovich dicendo che è entrato in possesso di materiale classificato e anche se è un giornalista questo lo rende passibile di spionaggio. Il capo del Cremlino ha suggerito – pur senza menzionarlo – che Mosca potrebbe chiedere in cambio la liberazione di Vadim Krasikov, attualmente detenuto in Germania e accusato per l’omicidio di un dissidente ceceno nel 2019 a Berlino. “Ci sono tanti esempi di dialogo coronato dal successo”, ha detto Putin.

L’intervista concessa a Tucker Carlson, che sino a qualche mese fa era l’anchorman di punta della Fox News capace di parlare sino a tre milioni di americani ogni sera (indiscusso dominatore del prime time fra le cinque tv all news) era attesa con trepidazione. Carlson è assai vicino a Donald Trump e ha sempre avuto posizioni molto scettiche sul sostegno americano all’Ucraina.

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